Fa sempre un certo effetto camminare per Campo de Fiori e inoltrarsi, a destra della piazza, verso via del Pellegrino, pittoresca strada lastricata e con tantissime trattorie. Alla fine di quella via si giungeva ad un incrocio dove c’era una trattoria “La Moretta” oggi scomparsa e dove si confluiva in via Giulia. E’ un pezzo storico di Roma, è una Roma passata, spogliata, quasi dimenticata. In via del Pellegrino il 2 febbraio del 1990, poco prima di via Sora, un uomo di 36 anni ha appena concluso una strana conversazione con Angelo Angelotti. Un appuntamento tra due malavitosi, in un luogo abbastanza affollato. La discussione non si conclude o forse si blocca per qualcosa andato storto. Lui, l’uomo di 36 anni, non capisce di essere finito in una trappola mortale. Saluta con l’aria strafottente il suo interlocutore. Sa di essere potente, sa di poterselo permettere. E’ un nome abbastanza riconosciuto in quella fetta di città ed è ascoltato anche in alcuni ambienti ecclesiastici. E’ una giornata piuttosto fredda, lucente. L’uomo sale sul suo motorino e prova a ripartire, quando sente il rombo di una potente moto avvicinarsi. Forse ci pensa, forse lo sente, lo capisce, comprende che tutto sta per concludersi, almeno su questa terra. Gli sparano un solo colpo ma è sufficiente per ucciderlo all’istante, davanti ad alcuni passanti. Quell’uomo si chiamava Enrico De Pedis, un pluri pregiudicato facente parte della banda della Magliana. La salma di quell’uomo, dopo essere stata parcheggiata per due mesi nel cimitero del Verano, finisce all’interno della cripta della basilica di Sant’Appollinare, in deroga al diritto canonico, perché il pregiudicato De Pedis in vita fu un benefattore dei poveri che frequentavano la basilica. La storia approdò dopo alcuni anni in parlamento e su autorizzazione della magistratura italiana l’8 giugno del 2012 la salma fu traslata dalla basilica e trasferita prima al cimitero di prima porta, poi successivamente cremata e le ceneri disperse in mare. Come molti misteri di questa strana storia che partono dal sequestro di Aldo Moro e giungono sino alla sparizione di Emanuela Orlandi, la ragazza quindicenne residente nella piccola città del Vaticano, scomparsa misteriosamente il 22 giugno 1983 e mai più rientrata a casa. Quando vado a Roma amo passeggiare tra quelle antiche vie: Via Giulia, Piazza Farnese, via dei Giubbonari, Corso Vittorio. Fanno parte di un mio pezzo di vita. Poi, con calma, ritorno in via del Pellegrino dove il mistero di Renatino De Pedis continua a vagare in quella Roma passata, stranita, accartocciata in una storia sbagliata, con troppe domande e quasi nessuna risposta.
13:37 , 2 Febbraio 2023
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