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Tina Anselmi: la morte di una signora.

Tina Anselmi: la morte di una signora.

Veneta e cattolica. Ma, soprattutto, partigiana.
Chissà perché ma a me Tina Anselmi ha sempre ricordato la donna forte, quella che non accetta compromessi, capace di lottare da sola, contro tutto e contro tutti.
Ricordo di lei la tenacia con la quale difese il lavoro svolto come presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia massonica P2. Lo so, è passato molto tempo e rischiamo di non riuscire a spiegare molte cose a chi oggi non sa chi è stata Tina Anselmi, non sa cosa è stata la loggia P2 e il disegno (in parte riuscito) di quello che è stato una vera anima nera di questo paese: Licio Gelli.
Tina Anselmi è stata una partigiana: una di parte. Dalla parte dello Stato che ha contribuito a costruire e ha combattuto, sempre da partigiana, contro chi questo Stato intendeva distruggerlo e sovvertire l’ordine costituzionale. E’ stata una donna energica, risoluta, onesta. Democristiana. Che, ai miei tempi significava persona avversa. Eppure, mai, in nessun momento, ho pensato a Tina Anselmi come collega di Andreotti o Di Forlani e neppure di De Mita. Era una cattolica che ha combattuto, che ha fatto “la resistenza”.
Mi è capitato, quasi per caso, di leggere la sua introduzione al libro “Donne cattoliche nella resistenza veneta”.
Mi ha colpito la passione, l’amore vero per il suo paese, mi ha colpito la severità e la forza d’animo con la quale difendeva i valori fondamentali della Resistenza dalla quale – ricordiamolo – è nata la nostra costituzione. Tina Anslemi: donna, partigiana, cattolica e democristiana. Aveva dentro un ideale cristallino che non si trova spesso di questi tempi, in questi giorni dispari dove si è perduta la memoria.

23:30 , 1 Novembre 2016 Commenti disabilitati su Tina Anselmi: la morte di una signora.