te piace o presepe?
Te piace ‘o presepe?
E’ inutile. Delle polemiche sul presepe non se ne poteva fare a meno. Ma, a quanto pare al netto del chiacchiericcio pre-natalizio Lavinia Mennuni, senatrice di Fratelli d’Italia, ha presentato proprio ieri una proposta di legge che salvaguardi il patrimonio della cultura occidentale dall’attacco terribile da parte di immaginifici nemici che vietano il presepe nelle scuole o ne modificano l’essenza profonda. Per i presidi, si legge nel progetto di legge composto da quattro articoli, sono previsti provvedimenti disciplinari (per fortuna non il carcere) e stesso discorso vale per i dipendenti della Pubblica Amministrazione. Il presepe come patrimonio indiscusso dell’italianità. Se non fosse che la proposta di legge è stata davvero depositata in Senato ci sarebbe da ridere. Si dimentica che l’Italia è uno stato laico e si dimentica che al di la di chi professa diverse altre religioni (e ne ha il sacrosanto diritto sancito, guarda un po’, dalla costituzione italiana) c’è anche chi è ateo e non impazzisce per il presepe e le statuine sparse nel muschio di plastica con fondo di stelle cartonate. Vi chiederete: ma a te te piace ‘o presepe? Si, mi piace. Ma non l’ho mai imposto a nessuno, figuriamoci in ufficio pubblico dove ho lavorato per 40 anni. L’ho sempre pensata come Trilussa: “La gente fa il presepe e cerca de fallo più sfarzoso, però cià er core freddo e indifferente e non capisce che senza l’amore è cianfrusaglia che non cià valore”. Il punto non sono i simboli ma l’essenza. Di questo dobbiamo occuparci. Oltre il presepe.