SUPERCARCERE ASINARA
Un gioco della memoria attraverso gli occhi di un ispettore di polizia penitenziaria che ha vissuto 35 anni sull’isola che è stata, per lungo tempo, la Cajenna italiana. I suoi ricordi si mischiano in colori diversi e netti: l’azzurro del mare, il giallo dell’estate isolana, il rosso del sangue. Le storie, alcune magiche, altre poetiche, altre dure, raccontano un’isola di dimenticati dal 1965 al 1998, anno della definitiva chiusura del carcere.
LE RECENSIONI DEI LETTORI del libro più letto e più amato OTTO EDIZIONI, l’ultima di luglio 2014
fatima (12-06-2007)
Sono stata alla presentazione dei suoi libri a Martis e, devo essere sincera, sono stata completamente rapita dal suo modo di raccontare, di giocare con le parole, di mischiare immagini e colori e i silenzi dell’Asinara (ma non solo). Risultato: ho acquistato tutti i quattro libri e ho letto, di getto questo. Divinamente bello. Ti trasporta dentro un mondo fantastico.
Voto: 5 / 5
federica (06-03-2007)
Sono completamente d’accordo con tutti. E aggiungo: c’è l’arte del racconto e delle emozioni ben dosate. ma c’è, soprattutto, la profonda conoscenza di un mondo decisamente complesso e difficile come il carcere. Il racconto sulla rivolta di Fornelli è adrenalina pura. Quel saper raccontare e dosare l’attesa è degna dei migliori scrittori di atmosfera tra il psicologico e il noir. I più grandi compliemtni ad un grande autore come Cassitta.
Voto: 5 / 5
genny75 (15-02-2007)
Davvero un bellissimo libro. Complimento all’autore che ha saputo regalarmi degli attimi indimenticabili. Ho imparato la varia umanità che c’è dentro il carcere ma anche la rudezza di certi mondi. Scritto in maniera efficace, un vero gioiello per amare un’isola come l’Asinara. imperdibile per chi visita l’ex cajenna. Perchè non pensare ad un seguito? Secondo me Cassitta ha ancora molto da raccontare, sarebbe un peccato disperdere altre storie di splendida umanità.
Voto: 5 / 5
vanna selvi (08-01-2007)
Decisamente bello e leggero. Ho letto con passione i racconti ma, devo subito dire che il più bello è senza dubbio “io, tu e i gabbiani”. La scrittura è soave, leggera, dolcissima, ma sa essere dura, cattiva (la rivolta delle brigate rosse) e tagliente. Chi scrive conosce il carcere e questo lo si capisce fin dalle prime battute. Ma conosce un carcere che è a misura d’uomo (almeno io credo). Sono andata all’Asinara solo “dopo” aver letto il libro. Perchè la colpa di questo amore per l’isola dei dimenticati è un pò di Cassitta che è riuscito, pagina dopo pagina a far riaffiorare un’isola e i suoi ricordi. In certi punti davvero insuperabile.
Voto: 5 / 5
marinellakk (16-12-2006)
Dopo aver letto il primo libro mi sono avvicinata a questo con la stessa curiosità del primo romanzo, ad uno scrittore che mi aveva lasciato qualcosa dentro. Ebbene, me lo ha decisamente confermato. Cassitta scrive benissimo, sa raccontare, sa giocare con le parole e regalare emozioni. Un libro forte, struggente, che scalfisce l’anima. Un consiglio: è un libro da passaparola.
Voto: 5 / 5
franko66 (01-12-2006)
una galoppata incessante piena di emozioni. Chi non conosce l’Asinara la scopre come d’incanto. Chi c’è stato (per qualsiasi motivo) non può non emozionarsi alla lettura di questo piccolo capolavoro. Svolazzare dentro le storie con pennellate dolci e soffuse, raccontare (e saperlo fare divinamente) storie piccole e forti, dure, cattive e dolci. Un libro leggero, d’una leggerezza splendida e dolce. Un libro che rimane dentro. Per sempre
Voto: 5 / 5
Anna Malara anna.malara@tin.it (04-11-2006)
Sono nata all’Asinara più di sessant’anni fa e come me altri tre fratelli, ci siamo ritornati alla fine di settembre per ritrovare i luoghi della nostra infanzia e li abbiamo ritrovati intatti grazie proprio al fatto che è stato un luogo di pena inaccessibile ai più. Così, a Cala Reale, ho comprato i due romanzi di Cassitta: ASinara , il rumore del silenzio e Supercarcere Asinara: è stata una scoperta emozionante; ringrazio perciò l’autore per aver descritto così bene quei luoghi di dolore ma anche di incredibile e struggente dolcezza per chi, come i familiari degli agenti di custodia,vi hanno vissuto un periodo di spensierata e inconsapevole felicità.
Voto: 5 / 5
martina (31-10-2006)
Mentre passeggiavo, chiacchieravo con la mia amica sui libri che avevo letto ultimamente. L’ultimo era di un autore sardo, Salvatore Niffoi, “la vedova scalza”, molto bello certo ma non, come piace dire a me ,”sconvolgente”. Dicevo alla mia amica che mi mancava leggere un libro così bello, dove bello per me vuol dire più di un giudizio estetico, vuol dire che sa percorrere una strada, una via diretta, un tempo immediato che dalle pagine arriva direttamente a comunicare con la tua essenza.Da molto cercavo un libro così. Ho letto il libro, ma quel libro non mi è arrivato, non almeno dove volevo. Sabato 21 ottobre 2006, raggiungiamo l’isola dell’Asinara, Ci fermiamo per pochi minuti per una sosta, c’è una sorta di centro servizi, ero un pò distratta e non ricordo bene cosa fosse prima, sta di fatto che lì si vendevano cartoline, guide turistiche e, da solo, nell’espositore c’era un libro rosso. L’ho acquistato e, terminata la gita all’Asinara, nel viaggio di ritorno per l’hotel ad alghero, ho preso il libro in mano, ho letto le prime pagine, ho detto subito alla mia amica ” è bello.”. Dopo una ventina di pagine, tra rispondere alle esigenze degli anziani e commentare quei posti che avevo visto solo da piccola, siamo arrivati in hotel, l’Asinara cominciava a darmi le risposte, le sensazioni, le emozini che lì non avevo colto. ieri, subito dopo pranzo, siamo ripartiti. Ho ripreso il libro in mano, l’ ho quasi divorato, non l’ ho letto io, lui ha letto me, non c era il sole, ma avevo comunque bisogno di uno spazio di intimità, mi sono infilata gli occhiali da sole, un pò per nascondermi dal resto del mondo, sentivo una intensa tensione emotiva, quel libro mi stava scorrendo nelle vene! Mi sono commossa, Dopo pochi minuti l ‘ho ripreso e ho continuato a leggere per ore, cercando di controllare le emozioni fortissime che nascevano in me.Questo è stato leggere quel libro e vivere l Asinara, e queste righe confuse, forse incompensibili, servono solo per dire grazie! Ho trovato un libro che mi ha sconvolta.
Voto: 5 / 5
Gabriele (26-09-2006)
La forma romanzata per descrivere storie vere ha conferito un valore aggiunto a un libro che si deve leggere tutto d’un fiato. Ben scritto, ben miscelato: tra pathos e racconti leggeri. I sardi scoprono finalmente la vita, gli amori e la sofferenza di un’isola paradiso, trasformato in un piccolo inferno…A Cassitta devo personalmente molto per avermi saputo trasmettere le sensazioni e le emozioni di quei personaggi di secondo piano che hanno vissuto l’isola, e un’indescrivibile passione per l’Asinara, continente meraviglioso a pochi chilometri “dal mondo civile”.
Voto: 5 / 5
marcello (21-09-2006)
Bel libro. Davvero. Un libro di formazione. per capire il carcere e per capire, soprattutto, quel carcere. Ho scoperto molte belle cose dentro una scrittura densa, a tratti poetica. Un romanzo di racconti che è, di fatto, il racconto di una vita. Bello. Da consigliare.
Voto: 5 / 5
marbella (20-07-2006)
Dopo la lettura del libro (soprattutto il racconto Io tu e i gabbiani) si rimane come “sospesi” dentro un mondo che non è fantastico, ma irreale, che non è vero, ma verosimile. Un viaggio interminabile dentro un’isola che forse è magica e che forse non esiste. Un libro superbo, magnifico, da leggere e rileggere. Grande scrittura. Qualche racconto l’avrei eliminato (quello del parrucchiere, per esempio) e avrei continuato sulla scia degli ultimi due (la rivolta di fornelli e i gabbiani) che dimostrano la caratura di Cassitta: grande, grandissimo finisseur, scrittura dolce e soave, forte e personale. Un romanzo maturo che meriterebbe un seguito.
Voto: 5 / 5
barbara sarelli (26-11-2005)
posso solo esprimere un piccolo e semplice giudizio: squisitamente bello. Un viaggio che non è mai definitivo
Voto: 5 / 5
Fabio Marchioni (14-11-2005)
Perchè leggere un libro che parla del carcere,dei carcerati e dei secondini? Per sapere qualcosa di più di un mondo che esiste e di cui non si sa niente. Il libro di Cassitta, educatore carcerario, è viaggio lungo 20 anni dentro l’Asinara, il supercarcere di massima sicurezza dove sono stati detenuti,per molto tempo, Curcio e numerosi altri brigatisti. La forma narrativa della raccolta di racconti non è quella che preferisco, ma la lettura risulta comunque coinvolgente. Alcune storie non si dimenticano: l’Asino BoBò, la partita di calcio e il racconto “io,tu e i gabbiani” ci proiettano di forza dentro quell’insormontabile distanza che divide le aspettative individuali dalla realtà sempre uguale della detenzione carceraria. Una realtà che non ammette deroghe o omissioni. Non c’è spazio per i sogni all’Asinara,o meglio ce n’è moltissimo a patto che questi rimangano tali, ben custoditi da qualche parte al di là del mare azzurro e intenso che circonda l’isola e che separa il destino di tutti, guardie e prigionieri, dalla libertà.
Voto: 3 / 5
antonella resili antpiccola65@yahoo.it (17-06-2005)
Sono veramente commossa. Ho avuto modo di conoscere il libro grazie ad una mia amica che me lo ha prestato (ma lo comprerò): Mi ha detto: “guarda questo scrive davvero bene”. Io spero di riuscire a lavorare come educatore e quindi l’ho letto velocemente e subito mi sono detta: “ma guarda che questo scrive davvero molto ma molto bene”. Il racconto più bello è quello del fucile e la grazia, il più tenero quello di Marta e il più triste quello della rivolta di Fornelli. Io spero, un giorno che possa vincere il concorso e poterlo incontrare. Grande, grande grande.
Voto: 5 / 5
dysan _dysan@libero.it (25-10-2004)
l’ho letto tutto d’un fiato, perchè, nonostante si parli di un contesto molto pesante,quello carcerario, la narrazione è veloce e coinvolgente. mi è piaciuto soprattutto il racconto della partita di pallone, perchè in quella situazione i carcerati, dimenticando chi sono, ritrovano la propria dignità, e mostrano ancora grande voglia di vivere, cosa che può venir meno quando viene meno la libertà.
Voto: 4 / 5
antonio 68 (28-08-2003)
altra storia tra cassitta e rizzoglio o almeno, non c’è storia. Cassitta scrive benissimo e l’altro libro sull’asinara è veramente un insulto all’intelligenza. Bravo davvero. Il pezzo migliore è quello di io tu e i gabbiani, un racconto bellissimo e struggente come se ne leggono pochi in giro.
Voto: 5 / 5
roberta seroli (18-08-2003)
In vacanza in sardegna, mare, sole e poi la presentazione del libro insieme a delle canzoni: tra cui quella di Marta, dolce e triste come la storia. Il libro è bellissimo e sono felice di essere riuscita a leggerlo e scoprirlo. Complimenti soprattutto per la canzone, la voce e il testo erano bellissimi. Grazie a Cassitta per la dedica personalizzata. E’ bravo anche in questo!!!!!
Voto: 5 / 5
antonella steli antstel@tin.it (03-07-2003)
Un libro intensissimo e dolce. Cassitta sa raccontare le storie e le racconta bene. Io ho letto anche il primo libro forse più poetico. Questo invece lo ritengo maturo e con uno stile molto più personale. C’è tutta la filosofia del viaggio, dell’Ulisse, c’è la bella costruzione del racconto, ci sono le storie dei detenuti e ci sono le storie dure. Un bellissimo libro
Voto: 5 / 5
federico blm@tin.it (16-06-2003)
Il libro è bello. Cassitta sa raccontare e sa giocare con le parole. Alcuni racconti intensi danno veramente l’idea di cosa sia stato il carcere. I due racconti finali, FOrnelli e soprattutto quello del direttore sono piccoli gioielli per bravura di raccontare, per supesnce, per stile. Veramente bravo. Complimenti
Voto: 5 / 5
jo (28-05-2003)
Siamo stati con la mia classe ITC Iv di Treviso all’Asinara per una settimana e, per “sbaglio” abbiamo acquistato questo libro letto poi da tutti. Ci ha regalato delle sensazioni infinite e sono felice di aver effetuato insieme ai miei compagni questa scelta. Il libro è bellissimo
Voto: 5 / 5
enrico fasini enrico56@tin.it (08-04-2003)
Il libro è bello, anche se a me non piacciono i racconti mi devo ricredere. A parte alcuni un pò scontati certi erano veramente belli. Uno su tutti: la metafora della scuola e l’incontro tra il brigadiere e il professore. Un racconto da fare leggere a tutti gli studenti. Veramente molto bello e ben scritto con ottime citazioni. Complimenti
Voto: 5 / 5
rosanna cervisi rocer@tin.it (18-03-2003)
Il libro è bello, ben scritto, ben raccontato. Forse troppo ben scritto e troppo ben raccontato: il carcere purtroppo non è questo. So che Cassitta ha descritto gli anni 65 ma, a me è sembrata una favola. Solo gli ultimi due articoli, quello della rivolta di fornelli e del direttore pazzo hanno costruito un “aplomb” perfetto per il carcere. Perchè non continua su questa strada?
Voto: 4 / 5
loredana d’amico lory76@tin.it (26-02-2003)
Il libro e’una vera carrellata di sentimenti che portano lontano “altrove” come magistralmente descritto da Giampaolo Cassitta. e’ emozione pura, un concetrato di bellezza. Il racconto piu’ bello quello del poeta: adrenalina allo stato puro!!!!!!
Voto: 5 / 5
ags antonio agsant@tin.it (20-01-2003)
Sono un agente di polizia penitenziaria e il libro mi è piaciuto moltissimo perchè racconta delle storie vere e del nostro mestiere, finalmente in maniera seria.
Voto: 5 / 5
antonio b. antbs@tin.it (17-01-2003)
Sono un agente di polizia penitenziaria che è stato all’Asinara. Leggendo il libro ho notato che ci sono delle cose in comune con quello che ho vissuto. E’ il primo liggo che leggo sul carcere che parla in maniera quasi poetica di noi agenti. Mi sono sinceramente commosso. Voglio ringraziare l’ispettore Spanu e l’educatore Cassitta perchè il libro è bellissimo.
Voto: 5 / 5
gabriella salis gbrisal@libero.it (09-01-2003)
non vedevo l’ora che alice mi desse l’opportunità di poter scrivere le mie idee sul libro che ho acquistato appena uscito in Sardegna e ho avuto modo di partecipare alla presentazione ad Alghero. Semplicemente magnifico. Mai ero stata trasportata da tanta gaiezza, poesia, dolcezza, durezza. Giampaolo Cassitta è splendido e soprattutto ha una bellissima voce: quando ha letto il racconto Il piccolo avvocato” sono rimasta semplicemente estasiata. Suggerisco a chi crede negli uomini, soprattutto in quelli dimenticati di acquistarlo. Grazie per averlo scritto
Voto: 5 / 5