Sotto i cani. La tortura della pena di morte.
Kenneth Smith è un cattivo, un sicario che uccise una donna su commissione, la moglie di un pastore protestante. Lui, il protestante, non lo poteva fare in quanto la sua religione vietava l’omicidio. Così assoldò Kenneth Smith che pagò con mille dollari per l’atroce delitto. Missione compiuta. Accadeva in Alabama, USA, nel 1988. La giuria condannò Smith all’ergastolo ma un giudice impugnò la sentenza popolare e la condanna fu tramutata con il gesto più atroce: pena di morte. Doveva morire nel 2022 per mano del boia ma l’iniezione letale non ebbe gli effetti desiderati in quanto l’ago non riuscì ad entrare nelle vene, nonostante il professionista della morte le provò tutte: impiegò circa tre ore per cercare la soluzione giusta infilandogli gli aghi per decine di volte, sulle braccia, sul collo, anche all’altezza della clavicola. Niente. Smith e il suo corpo non collaboravano e l’esecuzione fu bruscamente interrotta. In questi due anni di pausa i professionisti della morte si posero una sola domanda: Come lo ammazziamo? Perché di questo si tratta: uccidere un uomo che, per quanto sia Caino, ha comunque diritto alla dignità. Si è deciso per una morte nuova, addirittura suggerita da uno sceneggiatore di film di fantascienza e horror, tale Stuart Creque. La morte arriverà probabilmente domani 26 gennaio 2024 grazie al metodo dell’ipossia da azoto: a Smith faranno perdere i sensi in pochi minuti e, inalando il gas attraverso la maschera, ne provocheranno la morte. Il problema è che questa maschera deve essere fissata bene, altrimenti non funziona e l’operazione è rischiosissima anche per gli agenti-boia che potrebbero inalare la sostanza letale. In America se ne parla da qualche settimana e Amnesty international e “nessuno tocchi Caino” si sono mobilitate contro questa nuova morte ritenuta peraltro vicino alla tortura. I benpensanti rispondono che se tutto funziona come dovrebbe l’azoto entrerà nei polmoni, lo stordirà, lo soffocherà e lo ucciderà. Mi rendo conto che questi tecnicismi sono orribili e lo sono per davvero, ma in America, in Alabama, la pena di morte è ancora praticata e non hanno nessuna intenzione di smettere. Neppure di provare nuove tecniche che erano state prima usate poi bandite dai veterinari in quanto gli animali da abbattere con l’ipossia da azoto soffrivano troppo. Era davvero troppo.Questo siamo diventati: underdog che, letteralmente, significa sotto i cani. Kenneth Eugene Smith non ha diritto di morire come un uomo e neppure come un animale. Lui è Caino. Noi invece…