Le divergenze parallele
Difficile districare la matassa dei due contendenti. Quando si tratta di legami di sangue tutto si complica maledettamente. Chi è tra Renato e Camilla Soru Caino? Chi ha torto e ragione? Come se fosse facile erigersi ad arbitri obiettivi in questa strana disputa che vede la Sardegna, una certa parte della Sardegna, attonita e incredula: erano (e sono?) entrambi di sinistra ma non camminano sulla stessa strada.
Non più, almeno. Ognuno di loro ha rilasciato dichiarazioni più o meno valide, più o meno plausibili: da una parte Renato che chiedeva con forza l’utilizzo dello strumento delle “primarie” per scegliere il candidato del centro sinistra, dall’altra Camilla che ricordava al padre e a tutti noi che Alessandra Todde era la persona adatta e lui, Renato, in alcune occasioni lo aveva riconosciuto. Da una parte si dice che il patriarca morirà del suo ego, dell’essersi fidato di consiglieri non proprio onesti politicamente, dall’altra si racconta di una Camilla ansiosa di vincere senza essere costretta a presentarsi come “figlia di”.
E allora? Chi è Caino? Chi ha ragione? Nessuno ed entrambi. Come sempre nell’agone politico. Gli sconfitti sono coloro che speravano, finalmente, in una sinistra che praticasse una sola grammatica, che riuscisse a sconfiggere la destra con un programma serio, qualificato. Abbiamo perso perché è mancato il coraggio di ascoltare, di mediare, di provare a mettere da parte le “presunte” ragioni di ognuno a discapito delle pasticciate colpe degli altri.
Renato e Camilla Soru sono il risultato di un panorama che a sinistra è sempre lo stesso: spaccare il cappello in quattro anche quando, da anni, i cappelli non vanno più di moda. E tutto questo non fa bene alla sinistra. E neppure alla Sardegna.