due agosto di un anno maledetto
Devo ammettere che rovistare tra i ricordi non fa poi troppo bene. Questo, per esempio, è un bruttissimo ricordo. Scrissi questa canzone il 3 agosto 1980, il giorno successivo alla strage di Bologna, dopo aver letto la poesia di Roversi sulla prima pagina di Paese Sera e la musicai con quattro accordi (non sono mai stato un grande musicista). Presentai questa canzone ad Alghero alla festa del proletariato giovanile (Dio, quanto tempo è passato e fanno sorridere i nomi che venivano scelti per le manifestazioni…) Era il 14 agosto 1980, quindi erano passati solo 12 giorni dalla maledetta strage. Ricordo che c’era molta gente che ascoltò in religioso silenzio le parole. Ma ricordo anche che, per fortuna, alle chitarre mi accompagnarono Franco Canu e Antonello Colledanchise che ringrazio, a distanza di molti anni, per quella bella e maledetta serata
dueagostomillenocentottanta
testo giampaolo cassitta – roberto roversi
musica Giampaolo Cassitta Franco Canu Antonello Colledanchise
Il cielo e’ un forno di pane
pronto per la sua cottura
e oggi conviene scappare sul mare
di questa forte pianura
e poi parlare di riflessione
(in questi giorni hanno un senso le parole)
e non si butta mai niente
e poi e’ difficile salvare
Io, che non sono il migliore
e cerco col tempo di diventare diverso
ed ogni giorno scopro un errore
ma la vita non e’ poi una gara.
Ma dammi la tua mano
vivere una volta e’ importante per sempre
ma dammi la tua mano
oggi e’ importante definitivamente
Senza un fiato di vento
il cielo ha buttato un urlo tremendo
e quel sole e’ senza calore
e voglio gridare almeno per tentare
e questo cuore piange piange forte
come un sasso che ha vita
e finiamo sempre per contare i morti
e la libertà e’ li’ a terra ferita
Oggi non possiamo piu’ dare pieta’
ne un grido scavato a distanza
e questa terra per oggi e’ un discorso
e questa estate e’ schifosamente finita
Se un giorno dovessi prendere un treno
dal binario numero sei
ci sarebbero troppi antichi occhi
e troppe vite da ricordare.
Ma dammi la tua mano
io ho voglia ancora di lottare
ma dammi la tua mano
anche se e’ difficile ricominciare.
Ma dammi la tua mano
in questa estate che ci fa male
in questi bambini sbucciati
Bologna e’ un discorso da ricordare