Non è una questione di amore, bacini e cuoricini. Non è un gioco del tipo “quanto sono belli” cuccioloni e simpatici. Lo sono, senza dubbio. In molte case, cani e gatti sono quasi i veri padroni. Amare un animale ci fa sentire più dolci, più connessi con l’universo.

Da bambino, a casa di mia nonna, c’erano quattro splendidi cani da caccia. Per me, ragazzo di città, erano parte integrante delle mie avventure bucoliche durante i mesi di vacanza. Eppure, nonostante la casa fosse immersa nella campagna, c’era una regola ferrea: il cane non doveva entrare in casa. Era una questione di rispetto.

Poi, senza che me ne rendessi conto, queste regole si sono addolcite nel tempo. Oggi i cani sono stati ampiamente sdoganati: li si trova nei ristoranti, nei supermercati, e addirittura dentro il carrello della spesa, come se fossero bambini. Non so, faccio fatica a condividere certe scelte, anche se ormai le accetto passivamente.

Poi sento di un pitbull che sbrana un bambino di nove mesi nel lettone di casa e mi chiedo: forse abbiamo esagerato.
Forse mia nonna aveva ragione. Per quanto amorevoli, dolci e simpatici, i cani dovrebbero stare fuori dalla porta.