A proposito di meritocrazia e concorsi, la notizia di oggi segna una sconfitta per il Ministero dell’Interno, che nel maggio 2024 aveva bandito un concorso per 1.248 funzionari riservato esclusivamente ai cittadini italiani, escludendo gli stranieri, compresi i cittadini di “paesi terzi” titolari di permesso di soggiorno o dello status di rifugiato.

A proposito di meritocrazia e concorsi, la notizia di oggi segna una sconfitta per il Ministero dell’Interno, che nel maggio 2024 aveva bandito un concorso per 1.248 funzionari riservato esclusivamente ai cittadini italiani, escludendo gli stranieri, compresi i cittadini di “paesi terzi” titolari di permesso di soggiorno o dello status di rifugiato. 

Ovviamente, il Tribunale del Lavoro di Milano ha dato ragione ai ricorrenti, rifacendosi a numerose sentenze precedenti, anche della Corte di Giustizia Europea. La seconda notizia si annida proprio nella parolina magica che il governo Meloni sembra proprio non voler accettare: Europa. Quelle regole che dovrebbero renderci più cittadini del mondo sembrano essere percepite, invece, come un ostacolo, anziché un’opportunità.

Il Ministero dell’Interno sapeva benissimo che bandire quel concorso inserendo la “riserva di cittadinanza” era un azzardo, ma, come dire, provando a spostare i paletti si sperava che nessuno se ne accorgesse. Pessima figura e tutto da rifare, compreso lo spreco di denaro pubblico impiegato per organizzare il concorso.

Morale della favola: tutte le categorie di cittadini dovranno essere ammesse alla selezione. La paura, seppur non esplicitata, è che nelle prove scritte e orali i più preparati risultino proprio quei candidati che il Ministero dell’Interno considerava “stranieri” e non, come invece prevede la legge, cittadini italiani a tutti gli effetti. Insomma, per dirla con una parola: patrioti.