LA NUOVA SARDEGNA 15 LUGLIO 2006
di Andrea Massidda
SERDIANA. Leggere per conquistare la libertà. Almeno quella «di pensiero», indispensabile per riflettere sulla nostra esistenza e sul mondo che ci circonda. Grazie a Ettore Cannavera, psicologo, pedagogista e cappellano del carcere minorile di Quartucciu, oggi in Sardegna si inaugura un altro «presidio del libro», uno di quei centri di discussione (non solo letteraria) nati nel 2001 da un’idea dell’editore barese Giuseppe Laterza con l’intento di promuovere la lettura «dal basso». Il nuovo presidio voluto da don Ettore si trova a Serdiana, dove il sacerdote da undici anni guida la comunità «La Collina», ospitando decine di adolescenti con pendenze penali. Un centro di recupero nel quale i giovani condannati dalla legge imparano i valori elementari del vivere insieme. Il primo appuntamento del «Presidio» di Serdiana è stasera alle 21 quando sarà presentato il libro «Il giorno di Moro», di Giampaolo Cassitta , educatore nel penitenziario di Alghero e già autore di altri fortunati libri sulla storia dei sette carceri attivi sino al 1998 sull’isola dell’Asinara. A seguire, lo stesso Cassitta si unirà al gruppo musicale Humanoria per un curioso concerto intitolato «Libri e canzoni». Il racconto di Cassitta , come suggerisce il titolo, rievoca quel triste 9 maggio del 1978, quando le Brigate Rosse sconvolsero l’Italia facendo ritrovare in via Caetani, a Roma, il cadavere di Aldo Moro. Nella fiction di Cassitta , in quello stesso giorno, sempre a Roma, avviene un duplice omicidio per il quale viene condannato un ristoratore sardo, accusato di aver ucciso sua moglie e la sua bambina. Spetterà, 25 anni più tardi, al giudice di sorveglianza Claudio Marceddu (un altro sardo, dunque) far luce sul caso, sino a scoprire strane coincidenze che scagionano il ristoratore condannato. Per quanto riguarda la parte musicale della serata, il progetto degli Humanoria prevede una serie di brani strumentali e cantati caratterizzati dalla poeticità del testo, che solitamente affronta temi socio-culturali. Nel repertorio del gruppo si ritrovano, quindi, «pezzi» originali, ma anche brani di Fabrizio De André e di Joan Baez.