La nuova sardegna
Il progetto “Adotta una storia” porta nel carcere undici autori sardi che passerranno una giornata con i reclusi
di Fabio Canessa
ISILI. Da un po’ di tempo ormai la casa di reclusione di Isili è al centro di interessanti progetti che riguardano i detenuti. Con grande spazio alla letteratura. L’anno scorso una serie di incontri con scrittori stranieri che vivono nel nostro Paese e hanno scelto l’italiano per narrare: Abdelmalek Smari, Mihai Mircea Butcovan, Pap Khouma e Amara Lakhous. Adesso un nuovo progetto che porta all’interno della colonia penale undici autori, tutti sardi, con il compito di raccontare le storie di alcuni detenuti.
Un progetto quello di “Adotta una storia – che coinvolge l’associazione Il Colle Verde, Arkadia Editore, il presidio del libro Carpe Liber della casa di reclusione di Isili, il marchio Galeghiotto del progetto Colonia – innovativo nel suo genere. Per la prima volta in un carcere italiano i reclusi avranno a disposizione le penne degli scrittori per raccontare e raccontarsi. La squadra di autori è formata da: Giampaolo Cassitta, Paolo Maccioni, Gianni Zanata, Nino Nonnis, Michela Capone, Claudio Musio, Savina Dolores Massa, Bruno Furcas, Salvatore Bandinu, Anthony Muroni, Michele Pio Ledda. Tutti hanno accettato con entusiasmo di partecipare al progetto e la sfida di raccontare le vite degli altri. Oggi passeranno la giornata in carcere, ascolteranno ognuno la storia di un detenuto e poi proveranno a trasferirla su carta. «Un’idea che avevamo da tempo – sottolinea Giampaolo Cassitta, in prima fila in questo progetto – Raccontare le storie di chi in qualche modo le porta con sé, ingabbiate. Abbiamo fatto un primo passo a giugno, portando i nostri libri in carcere. In base alla lettura i detenuti hanno scelto lo scrittore a cui affidare la propria storia. E oggi gli autori scopriranno con chi dovranno confrontarsi». La casa di reclusione di Isili si trasformerà in una piccola agorà, con il detenuto e il “suo” scrittore che si conosceranno, passeggeranno insieme, pranzeranno nella stessa tavola (con i prodotti della colonia stessa), parleranno della storia che poi verrà scolpita nelle parole che formeranno il racconto. «L’insieme delle storie formerà poi un libro unico – spiega Cassitta – e con i proventi i detenuti adotteranno un bambino, uno dei loro figli, che potrà acquistare libri, continuare a studiare». Un motivo in più per guardare con attenzione all’idea che si vuole portare avanti nella casa di reclusione di Isili.
Dopo l’intensa giornata di oggi a contatto con i detenuti, gli scrittori coinvolti nel progetto avranno una decina di giorni di tempo per scrivere il racconto, quelle storie che poi formeranno la raccolta antologica che verrà pubblicata dalla casa editrice Arkadia entro il prossimo Natale. Agli undici autori citati va inoltre aggiunto Marcello Fois che avrà il compito di scrivere la prefazione. «Ma non solo – aggiunge Giampa olo Cassitta – perché i detenuti non entreranno nel libro soltanto come protagonisti delle storie scritte dai diversi autori. Dopo aver letto il racconto finito dovranno scrivere la prefazione e la postfazione delle opere».Il detenuto insomma diventa anche il primo critico in questo interessante progetto. Storie minime, minimaliste, di un universo dimenticato e tutto da scoprire. La penna, la sensibilità degli scrittori gli strumenti per entrarci e farlo conoscere.
13 settembre 2012