Chi governa, chi è, in qualche maniera, un “personaggio pubblico” dovrebbe saper soppesare le parole. Non sempre è così, e in tempi di social ci sono molti interventi da “cartellino giallo” e qualcuno (più di uno, a dire il vero) da “cartellino rosso”. Nel fallo gravissimo è incappato l’assessore alla Sanità sarda, Armando Bartolazzi, che rispondendo a una dichiarazione dell’opposizione in aula consiliare, che parlava di “decesso politico” a proposito della riformina sanitaria, ha replicato con poca accortezza e troppa foga (si chiamerebbe fallo di reazione), augurando a tutti “di risorgere in un mondo migliore, in un posto, una regione, dove se porti un figlio in ospedale per una tonsillite ne esce vivo”.

Il riferimento, lo hanno pensato tutti (me compreso), è alla tristissima vicenda accaduta ad Alghero, dove una bambina di otto anni, di Villanova Monteleone, è deceduta dopo un intervento alle tonsille. Brutta storia, dove l’opinione pubblica è rimasta scossa e la Procura di Sassari sta ancora indagando. Bartolazzi non ha minimamente pensato al peso del dolore, ma ha anche semplificato affossando in una frase tutta la sanità sarda. Non è così, caro assessore. Sono reduce da un intervento programmato presso il reparto di patologia medica dell’ospedale di Sassari. Ho trovato personale meraviglioso, attento, disponibile all’ascolto, che non merita un trattamento così semplicistico da parte dell’assessore Bartolazzi,  che andrebbe espulso e anche per molte giornate. Ovviamente, se fossi l’arbitro.