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Il peso della dignità. (e delle parole)

Il peso della dignità. (e delle parole)

Quanta tristezza nelle parole del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Del Mastro. Quanta ignoranza (nel senso letterale del termine) nei confronti della Costituzione e dell’Ordinamento Penitenziario, che all’articolo 1 ribadisce: “Il trattamento penitenziario deve essere conforme a umanità e deve assicurare il rispetto della dignità della persona.”

E allora, come non restare colpiti da quella frase agghiacciante in cui il sottosegretario ha confessato di provare “intima gioia all’idea di far sapere ai cittadini come non lasciamo respirare chi sta dietro a quel vetro oscurato”? Del Mastro si riferisce all’ultimo acquisto di un SUV per il trasporto di detenuti sottoposti al regime dell’articolo 41 bis (mafiosi e terroristi), dotato di tre telecamere all’interno dell’abitacolo, blocca porte, blocca manette, chiusura automatizzata e temporizzata della cellula detentiva.

Un vero gioiello di sicurezza, ovviamente utile e necessario, ma che deve in ogni caso garantire (e garantisce) il rispetto della dignità umana. E allora, di che ci lamentiamo? Siamo sempre noi a ricordare che le parole hanno un peso, soprattutto quando vengono pronunciate da un sottosegretario? Qual era il senso di aggiungere che era felice al pensiero che una persona (perché sì, si parla di persone, non solo di detenuti) potesse “non respirare”? Era un’iperbole, una metafora? Forse. Ma rivela molto sul pensiero di un uomo di Stato, uno che ha giurato fedeltà alla Costituzione e che, come sottosegretario alla Giustizia con delega alle carceri, dovrebbe essere il primo garante dell’applicazione dell’Ordinamento Penitenziario.

Non è così. Ne prendiamo atto.

Da parte mia, come uomo di Stato che ha giurato sulla Costituzione (un giuramento che, per me, vale per tutta la vita), ritengo l’atteggiamento di Del Mastro superficiale, sbagliato e fuori luogo. Fortunatamente, i poliziotti del GOM (Gruppo Operativo Mobile) sapranno garantire un trattamento dignitoso al detenuto trasportato nel SUV, assicurando – come sempre – la sicurezza dei cittadini e del detenuto stesso.

E non venite a dirmi, per favore, che abbiamo “altri problemi.” Questo, a mio avviso, è uno dei temi più importanti: la dignità umana. Non riconoscerla è terribile. E noi, intanto, stiamo camminando tranquillamente sull’orlo di un burrone.

Almeno rendiamocene conto.

11:48 , 16 Novembre 2024 Commenti disabilitati su Il peso della dignità. (e delle parole)