Il 21 novembre 1942 nasceva il canarino più antipatico del pianeta: Tweety o, come venne ribattezzato nel nostro paese “Titti”. Ora, sono passati esattamente ottanta anni dal suo debutto nel cartone “a tale of two kitties” dove cercava di sfuggire agli assalti di due gatti (Babbit e Castello) e vorrei chiedere, con tutta franchezza: ma voi da che parte state? Con Titti o con Gatto Silvestro?
La risposta, almeno per me, è ovvia anche perché sono una vita che cammino dalla parte del torto ma quel canarino piccolo borghese che subito fa la spia e urla “mi è semblato di vedele un gatto” è assolutamente insopportabile.
Ho avuto, a scuola, un ragazzo biondo con occhi azzurri, bello e impossibile che tutti chiamavamo Titti perché era il cocco di certi professori, era quello a cui tutto andava bene e le soluzioni alle espressioni matematiche gli venivano tutte giuste. Odioso.
Titti – quello vero – è un borghesuccio che si accontenta del suo territorio (una gabbia), è consapevole di una nonna pronta a difenderlo dagli attacchi nemici senza chiedere neppure chi dei due abbia ragione e quel suo vincere sempre e ad ogni costo senza neppure combattere è semplicemente da condannare.
Lui, Gatto Silvestro è la “sfiga” fatta a gatto: tollerato in casa come quello maldestro, inappropriato, sempre sulle righe, mai che si accontenti di ciò che passa il convento. Un visonario, un creativo, un po’ talentoso un po’ pasticcione, un po’ paraculo. Però riesce sempre a ripartire nonostante tutte le sconfitte.
Titti non mi piace, non mi è mai piaciuto. Ecco, dovessi pensare ad un passaggio politico Titti sembra incarnare Letizia Moratti. Non posso stare dalla sua parte.
Preferisco sedermi a sinistra di Silvestro. E’ più coerente, più vero.
17:54 , 21 Novembre 2022
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