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Gioele e Fedez

Gioele e Fedez

La morte di un bambino è una ferita per il futuro. Sopravvivere ai propri figli è qualcosa di innaturale, sbagliato, atroce. Gioele aveva il diritto di abbracciare la vita, e la sua morte, in un campo di calcio, dove la felicità si mescola con la spensieratezza, è ancora più dura da accettare, comprendere, assimilare. Trovare le parole, in questi casi, non solo è difficile, ma, credo, sia anche sbagliato. Il silenzio, quello richiesto dal padre del piccolo Gioele, era l’unico modo per salutare, per dirla con De Gregori, “quel giovane angelo che girava senza spada”. Forse. O forse no. È difficile intervenire in un dibattito che, come sempre, nei toni e negli aspetti, è trasceso negli insulti e nelle accuse nei confronti di chi poco c’entrava con la terribile storia della morte di Gioele. Fedez può piacere o non piacere. Non è questo il punto. La domanda che tutti si sono posti è stata: doveva cantare o no? A parte la legittima lettera di un padre disperato, gli altri si sono schierati non tanto con il padre (emotivamente ci stava), ma soprattutto contro Fedez, come se fosse il vero responsabile della morte di un bambino, come se, nonostante sia padre di due figli, fosse insensibile ai dolori atroci di una perdita. Ovviamente, le cose sono diverse da come sono state descritte: c’erano esigenze di sicurezza e ordine pubblico; non è semplice convincere migliaia di persone a sfollare da un luogo dove si erano recate, spesso da altri paesi, per assistere alla performance del cantante. Non è facile. Come non fu possibile  bloccare la finale della Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool nel 1985, dove morirono 39 persone. Anche in quel caso si preferì continuare per non peggiorare la situazione. È difficile, tremendamente difficile, prendere decisioni ponderate di fronte a tragedie. Tuttavia, dare la colpa a Fedez o a Platini è assolutamente sbagliato: chiediamoci piuttosto perché queste tragedie sono potute accadere e proviamo a lavorare affinché non accadano mai più. Questo vorrei dire al padre del piccolo Gioele: la sua lettera era bellissima, vera, emotivamente forte. Gioele non tornerà più a correre e giocare con gli aquiloni, e il problema della sicurezza nei luoghi dove giocano i bambini o dove urlano di gioia i tifosi è molto più complicato. Più di un gol di Platini e di un ritornello di Fedez.

11:57 , 17 Settembre 2024 Commenti disabilitati su Gioele e Fedez