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Nu bravo guaglione

Nu bravo guaglione

Questa canzone fa parte di un progetto chiamato “gente di Asinara” dove i protagonisti sono persone che realmente hanno vissuto nell’isola carcere dell’Asinara negli anni 70/90, sino a quando il carcere è stato chiesto e l’Asinara è diventato un parco nazionale.

La canzone trae spunto da un racconto inserito all’interno del libro “C’era una volta all’Asinara” edito da Fratelli Frilli editori.

Il video della canzone

C’è una storia di persone tutta da raccontare
Forse inutile e insignificante
Che cammina sugli scogli di uno strano mare
Dove il bene scopre il male come un. amante
Quel  cercarsi e ricercarsi non solo nella mente
nell’amore si rintraccia sempre il sale
e  il diverso è sempre un po’ meno di niente
ma nel cuore c’è del bene e un po’ di male

Lui di Napoli ha i colori dei vicoli spagnoli
Tu che invece non sorridi quasi sempre  per pudore
Lui che corre tra la vita calpestando ostacoli
E finisce all’Asinara forse solo per errore
Lui che guarda con stupore e  grande meraviglia
Quel tuo sguardo occhi  neri
In quel mare sembri proprio una conchiglia
E l’amore che si  nasconde in tutti i suoi misteri nel tempo
non c’è niente che somiglia dentro i riccioli
Che danzano al vento.

E tu pensi che quel volto e quell’osservare muto
Lo puoi attirare solo  con lo sguardo
Tu la figlia del contabile e lui un detenuto
E tuo padre non comprende quel tuo azzardo
Quella sera senza luna dove servirebbe  un freno
Lui ti guarda e si avvicina respirando piano
Tu che fuggi solo con la mente ed il pensiero
È l’incrocio di un amore è il rumore di un vulcano

Tu lo scoglio e lui il mare siete stati sempre amanti
Lui il mare e tu lo scoglio siete solo un forte abbraccio
Chi lo dice ai genitori  penseranno tutti quanti
Che l’amore tra di voi  non potrà mai essere ghiaccio
Chi racconta che quel male sarà il tuo grande errore
Chi ti dice che quel ragazzo è solo un furbo adulatore
La galera è un tatuaggio che non si scolorisce
Questo amore è solo un fiore che non  appassisce ancora

Tu lo scoglio e lui il mare sie sempre alla deriva
Con quell’amore non potrete diventare nulla
Lascia stare questo ladro e trova un’alternativa
Quella strada non è bella, è solo un po’ fasulla
Poi tua madre che ritorna con le lacrime negli occhi
Lei che ha amato solo un uomo onesto e dignitoso
E poi la gente ed è sbagliato tutto ciò che tocchi
Mai potrebbe benedire un ladro come sposo

(testo di Giampaolo Cassitta, Musica di Mauro Cossiga)
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