Acquisto “La Repubblica” dal 14 gennaio 1976. Mi ero innamorato del suo slogan (o credi a loro o credi a La Repubblica) dei suoi primi e storici giornalisti: da Eugenio Scalfari a Giorgio Bocca, da Curzio Maltese a Giampaolo Pansa, Michele Serra e Gianni Rocca, Sandro Viola, Natalia Aspesi, Corrado Augias, Barbara Spinelli, Giuseppe Turani.
Ho amato molto la direzione di Enzo Mauro, sono rimasto perplesso di quella di Mario Calabresi e mal sopportato quella di Carlo Verdelli. Di quella attuale, di Maurizio Molinari preferisco non parlarne. Però, come dire, i figli si amano a prescindere. (e ogni scarrafone è bello a mamma sua).
Il quotidiano mi ha accompagnato negli anni della mia tarda adolescenza, da quando avevo 17 anni ad oggi. Conservo ancora gli originali delle copie uscite durante i 55 giorni del sequestro Moro, ho come una reliquia quella che annunciava la vittoria dell’Ulivo e anche una copia del disastro delle torri gemelle acquistata il 12 settembre del 2001 a Budapest.
Sono cresciuto con Gianni Brera e Gianni Mura e ho capito che lo sport era, in fondo, un grande e bellissimo gioco e tutti i giorni (oggi compreso) non manco di leggere l’amaca di Michele Serra.
E allora? Allora sono infuriato.
Non è possibile, non è pensabile, non è laico e prosaicamente accettabile che il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari dedichi la prima pagina alla foto della famiglia reale inglese e ben due pagine – due pagine, capite? – interne ad una storia che, davvero, è incomprensibile. Una fotografia pare ritoccata della famiglia reale (e allora? O, come direbbe il buon Schiavone: “e sti caxxi? ) dove il cronista ci evidenzia i punti di ritocco con certosina passione, come se fosse davvero normale, giusto, eticamente alto occuparsi del nulla cosmico.
Direte: ma guarda che La Repubblica è un giornale illeggibile. Vi dico che non sono totalmente d’accordo ma condivido un “sentiment”: oggi si è raggiunto il peggio. E’ uno sfregio non per il contenuto insulso e inesistente ma è un insulto al giornale stesso: La Repubblica non può mettere in bella evidenza La Monarchia.
Continuerò ad acquistarlo e continuerò, come un inguaribile Tafazzi, a farmi del male.
Questo articolo è stato scritto il martedì, Marzo 12th, 2024 at 18:02
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Tags: etica, inghilterra, monarchia, regno unito, repubblica, scalfari, stampa
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