Partiamo da una constatazione. Giulietta ha 11 anni e stima Chiara Ferragni. Ha, come tante bambine, l’ astuccio, tante penne, gomme, le felpe, l’accappatoio e il pigiama  griffati  Ferragni.. E’ un mondo molto simile a quello delle bambole, delle Barbie, ai colori rosa shocking, ai cuoricini di zucchero, alle faccine tutte appiccicose e gommose. E fin qui non ci sarebbe moltissimo da dire. Siamo stati tutti bambini innamorati degli idoli e ai sogni del periodo. Abbiamo tutti avuto il poster di Gatto Silvestro e Capitan America per approdare a Eros Ramazzotti e Lilli Carati. Il problema è che la nostra Giulietta, di 11 anni, si schernisce per una foto pubblicata da Chiara Ferragni dove l’imprenditrice mostra il lato A e quello B quasi senza veli. Un corpo “ignudo” chioserebbe Benigni.
Giulietta non ci sta e decide di prendere tastiera e computer e rispondere al suo idolo (ai tempi nostri mica si poteva fare) lamentandosi che quella foto non le è piaciuta. Giulietta pensa che sia inadeguata e, soprattutto, non ha senso che la faccia la Ferragni.
“Qual è il messaggio per noi ragazzine?” chiede Giulietta, “Che per farci notare dobbiamo mettervi nude? Non lo trovo un bel messaggio da mandare. Se mia mamma mettesse una foto così, io mi sentirei malissimo, non ne sarei per niente fiera”. Segue la risposta di Ferragni: “Nessuno ci può giudicare e farci sentire sbagliate” e la diatriba diventa subito virale.
Inizialmente non si fa caso ai particolari: la bambina ha undici anni e ha attivo un profilo Instagram con 27.400 follower, in quanto Giulietta è una piccola amazzone che ha già vinto molti premi. Verificato che il re è nudo, i responsabili del social si affrettano a chiudere il profilo della bambina con tanto di proteste da parte della madre, la quale ritiene abbia limitato la libertà della figlia in un profilo in realtà controllato da lei come genitore e si sente defraudata delle varie fotografie inserite all’interno del profilo della bambina amazzone.
Quando si è rotto, ormai in maniera definitiva, il labile filo che divideva il mondo dei bambini da quello degli adulti? Un tempo (erano gli inizi del 2000) i telefoni cellulari venivano regalati ai bambini in occasione della cresima. Si è giunti a proporlo come regalo della comunione e manca poco perché si arrivi alla soglia del battesimo: uno smartphone con croce stilizzata come cover. La madre di Giulietta non aveva capito che la bambina (e non la ragazzina) avrebbe navigato tra i suoi 7345 following e senza nessun filtro poteva incappare anche a casa di un pedofilo? Direte: ma la mamma controllava. Ma davvero c’è qualcuno che ha questa scellerata certezza?
Giulietta non è neppure una Lolita e vive in una stanza colma di fantasia e ingenuità. Averne fatto un caso non gioverà alla bambina perché era stata convinta dalla madre che quello era un bel mondo, dove tutto era raggiungibile, magico, a portata di mano. E Chiara Ferragni era un qualcosa dove rispecchiarsi.
Sinceramente non credo che quelle parole le abbia potute scrivere Giulietta (ha pur sempre undici anni) e, in ogni caso, a quell’età non si è in grado di eseguire costrutti complessi e si rischia di confondere l’arte con la scurrilità e la propria “diva” come la strega cattiva. Ferragni, ripeto, fa il suo mestiere e, seppure non ho ben capito quale sia, ammetto occorra della bravura per avere oltre 26 milioni di persone che seguono il suo profilo. Giulietta, se non fosse inciampata in questo strano incidente, tra qualche anno avrebbe cavalcato verso i suoi primi centomila follower e da grande, magari, avrebbe continuato a dover postare sempre qualcosa di forte, unico, scabroso, estemporaneo, dissacrante, solo per mantenere i clienti, solo per far sorridere i propri follower.
In questa storia non vince nessuno, neppure quella libertà tanto sbandierata da entrambe le parti. E mettersi nudi non è solo mostrare parti del corpo. La bambina di 11 anni era anche lei, inconsapevolmente, senza veli, davanti al mare magnum dei social.

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