
Passano le parole con poca musica e, sinceramente ne sentivamo la necessità quasi fisica di una canzone che non fosse l’ennesimo rap urlato e parlato, sentivamo la necessità di parole che camminassero sull’onda emotiva, quella alta, quella quasi inarrivabile che solo alcuni cantori riescono a produrre. Ci voleva un principe e una regina a raccontare questa bellissima storia. Come nelle favole e, proprio come nelle favole il principe è accattivante e la regina dolcissima.
Provate ad ascoltare “quelli che retano” preludio all’album di Elisa e che, in questa occasione ospita una voce ritrovata: quella del principe Francesco De Gregori. Rimarrete sconvolti dalla potenza e dalla bellezza che ha questo brano con una musica essenziale e dove l’armonia la dettano le parole.
In un panorama piatto, dove i testi parlano solo di mare, amore, ballare, dove tutti strizzano l’occhio alle canzoni latine, al ritornello invadente e stupido, una canzone del genere si erge a piccolo capolavoro.
Sono quelle cose che capitano di tanto in tanto, come a De Gregori capitò per la Donna cannone o per la leva calcistica della classe 68.
Sono mondi che si sottraggono alle mode, sono atti coraggiosi che solo i grandi artisti riescono a fare.
Elisa è maturata moltissimo nel corso degli anni e la sua spiritualità si è unita alla ritrovata vena canora di Francesco De Gregori che riesce, in questo frangente, ad essere un grandissimo interprete.
La canzone non è molto radiofonica, non insegue le mode, è molto lunga e si ritaglia pezzi altissimi.
Uno per tutti: “Siamo quelli che guardano una precisa stella in mezzo a milioni , quelli che di notte luci spente e finestre chiuse non se ne vanno da sotto i portoni”.
C’era necessità di queste parole nella musica italiana.
Sarà una canzone “che resterà”.
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