RECENSIONE IL PIANO ZERO – Unione Sarda 17/10/2011
Poeta, pittore, musicista, Giampaolo Cassitta non è uno che ama i temi facili. Perciò s’inoltra nel suo ultimo romanzo nei meandri e nei misteri della storia recente d’Italia e su questi costruisce la trama di un libro tra cronaca e invenzione. Al centro della storia, una brigatista, un giudice e un poliziotto. Triangolo d’amore e d’amicizia che si è impigliato, forse dissolto, nei diversi destini dei protagonisti ma guida ancora, dopo molto tempo, le loro scelte e i loro (pessimi) umori.“Il Piano Zero”, edito da Arkadia (pagine 160, euro 14, in libreria da domani) rievoca la stagione delle stragi, i morti della Stazione di Bologna, di Ustica, della Banca dell’Agricoltura a Milano. Dei servizi deviati, dell’uccisione di Aldo Moro, del terrorismo rosso e nero, di tutte le connessioni mai del tutto chiarite tra colpevoli, mandanti e fiancheggiatori. Dello stato e dell’antistato, di Gladio e della massoneria, delle organizzazioni parallele e degli addestramenti paramilitari. Giampaolo Cassitta è Direttore nazionale dell’ufficio detenuti e trattamento prap per il ministero di Grazia e Giustizia. Esercita dunque un mestiere che ha molto a che fare con magistrati e investigatori e ha pubblicato libri dai titoli inequivocabili. Tra essi, “Asinara, il rumore del silenzio”, “Supercarcere Asinara, viaggio nell’isola dei dimenticati”, “La zona grigia, storia di un sequestro di persona”, “Il giorno di Moro”.Il personale è politico, si diceva secoli fa. Ed è questa convinzione ad avere impedito a Claudio Marceddu, ora disilluso giudice di sorveglianza ed ex pubblico ministero, di dichiarare il suo amore alla bella Violetta, compagna passata alla clandestinità. Sono trascorsi decenni, da allora, e tutto si è spento. O, forse no, se basta una telefonata nel cuore della notte per ridestare antiche mai sopite passioni. A interrompere la grigia routine del dottor Marceddu, l’amico di una volta, il commissario Gianvittorio Loriga, poliziotto della Digos. Personaggio abbastanza ambiguo, sembrerebbe, e sfuggente, ma in grado di mettere in moto un meccanismo destinato a travolgere assodate certezze. A complicare la ricerca della verità, un carcerato che sa molte cose, un elegante funzionario, uno strano suicidio. E una serie di appuntamenti da spy story nei luoghi più svariati, da via Asiago a Roma al Faro di Capo Caccia passando per la collina bosana di Poglina. La narrazione di Giampaolo Cassitta procede con ritmo serrato verso un epilogo di cinico realismo. A diluire la tensione, una buona dose di metafore e citazioni cinefile e letterarie. E la colonna sonora dei Pink Floyd, di Guccini, De Gregori, Fabrizio de André. Musica rilassante per il tormentato giudice che si riscalda con qualche bicchiere di Armagnac. L’ultimo dei comunisti, lo chiamano. O l’ultimo degli idealisti. Egoista e troppo dedito alla politica, lo accusa la ritrovata e mai dimenticata Violetta. Costretto ora a interrompere la vita tranquilla in cui si è rifugiato per scoprire che nel luciferino progetto del Piano Zero, ben custodito nella cassaforte della questura di Sassari, c’è qualcosa che riguarda anche lui.
Alessandra Menesini Unione sarda , 17 ottobre 2011